Marelia: i pagani che venerano i boschi sacri.

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la capitale Joškar-Ola [foto di Alexxx1979 con licenza CC BY-SA 4.0]

La Marelia è una repubblica della Russia. Si trova interamente al suo interno ed è una repubblica autonoma ma non indipendente. Confina con altre due repubbliche autonome: Chuvashia e Tatarstan. Ricordiamo che le repubbliche federate della Russia sono 24 (un po’ come gli stati degli USA). È conosciuta come Repubblica dei Mari o più semplicemente come Marij El. È abitata dal popolo dei mari che è un popolo di origine ugro-finnica. Anticamente venivano chiamati ceremissi; parlano una lingua appartenente al gruppo finno-volgaico, inquadrato nella più ampia famiglia delle lingue ugro-finniche, che a loro volta sono ricomprese nel più vasto gruppo delle lingue uralo-altaiche. Conta più di 600 mila abitanti e la sua capitale è Joškar-Ola. Fa parte del bassopiano sarmatico e si trova nel bacino del Volga. Il suo territorio è pianeggiante; più della metà è ricoperto da foreste. Ha molti laghi (circa 200) e tantissime zone paludose; conta più di 400 fiumi alcuni dei quali sono affluenti di destra del Volga. Nelle radure si coltivano lino e cereali; l’attività prevalente è la lavorazione del legname.

Mari in abiti tradizionali [foto di T. Kuzmina con licenza CC BY-SA 3.0]

Da un punto di vista etno-antropologico i mari hanno una peculiarità: professano una fede di tipo animistica. Nonostante in casa siano la minoranza rispetto ai russi etnici propriamente detti, continuano a mantenere un certo sostrato etnico-religioso che li identifica come gruppo a sé. Va sottolineato che tale distinzione non si traduce mai in una marcata differenziazione che li autoesclude dalla società russa e dai paradigmi culturali di Mosca, anzi è vero l’esatto contrario. La loro fede è un residuo delle antiche credenze animistiche tipiche dei popoli finnici e baltici, tanto è vero che il loro stanziamento in queste terre è avvenuto nel V secolo d.C. Molti di loro nel 1500 (mille anni dopo) furono costretti a convertirsi al cristianesimo ortodosso per mano di Ivan IV il Terribile che iniziò l’opera di espansione russa verso gli Urali e verso tutti i territori sotto la Bulgaria del Volga e del Khanato di Kazan.

folklore mari [foto di Petr Vasiliev con licenza CC BY-SA 3.0]

Ma in cosa credono i mari? Come è stato detto in precedenza il loro credo è di tipo animistico, e si realizza nell’adorazione di una pluralità di divinità che regolano tutti gli aspetti della materialità. La loro religione si sofferma con particolare attenzione sul connubio simbiotico uomo-natura; quest’ultima è intrisa di una forza vitalistica e spirituale. La venerazione per tutte le forme di vita avviene attraverso l’osservanza di pratiche e di riti rivolti alle divinità che, rispetto ai culti pagani antichi, hanno minori caratteristiche antropomorfiche. In base a ciò i mari adorano la natura che si manifesta nei suoi quattro elementi principali: aria, acqua, terra e fuoco. Essa influenza magicamente l’essere umano esercitando su di lui un certo magnetismo vitale, che lo lega all’universo nel quale vive; senza di questo non può esistere né l’essere, né l’esistenza. I loro Dei pervadono ogni cosa e dimorano tanto nei cieli, quanto sulla terra: il dio del vento, il dio del fuoco, il dio dell’acqua, ecc. Il gruppo delle varie divinità è composto anche da un insieme di semi-dei con fattezze antropomorfiche che completano l’intero pantheon mari.

metà della Marelia è ricoperta da boschi (foto by Pixabay)

Uno degli elementi che contraddistingue ancora una volta la religione mari dagli altri culti «pagani» è la venerazione dei boschi sacri. La geografia fisica della Marelia si presta perfettamente ad essere un mega luogo di culto;  i boschetti sono punti di riferimenti spirituali ed energetici nei quali offrire sacrifici agli dei. Tutta la realtà è animata e persino le cose inanimate hanno un loro spirito. I sacerdoti mari, chiamati kartcelebrano l’unione simbiotica con la natura; sono il tramite soprannaturale tra gli dei e gli uomini; la ritualità serve a mantenere l’ordine cosmico nel quale è immerso l’essere umano, e serve anche per ingraziarsi i keremets, metà-uomini e metà fantasmi, che dimorano nei boschetti e che vanno pregati per evitare qualche loro dispetto spirituale! Però la fede dei mari, come spesso accade nella storia delle religioni, ha avuto e subito «trasformazioni liturgiche» importanti. I keremets pian piano hanno perso importanza e sono diventati un aspetto marginale della vecchia ritualità; quest’ultima in momenti di particolare sofferenza storica è stata abbandonata per evitare che l’intera fede venisse travolta dagli eventi o che venisse perseguitata dai nemici esterni. Sia sotto l’impero zarista, che sotto Stalin, la storia dei mari ha subito anche vicende dolorose; accusati spesso di stregoneria e di infedeltà ideologica sono stati confinati al silenzio e all’obbedienza, così come è valso per tanti altri popoli dell’URSS. Tuttavia a tali sollecitazioni i mari hanno risposto con forza e con tenacia; hanno saputo preservare la fede dei loro antenati, ricostruendola con la resistenza culturale.

la Marelia è piena di zone paludose (foto by Pixabay)

Per certi versi i sacerdoti mari sembrano avere le stesse caratteristiche degli antichi sacerdoti druidi della Britannia e della Gallia: l’importanza sacra che riservano ai boschi rituali è simile a quella che il druidismo riservava alle foreste celtiche. Se nella capitale Joškar-Ola, tra fiabeschi edifici governativi e monumentali chiese ortodosse non si percepisce pienamente l’animismo mari, invece nelle zone rurali è possibile trovarne traccia. Ed è proprio nella ruralità del Volga, tra centinaia di laghi e di acquitrini macchiati di verde, che sopravvive il culto per il vento, per il fuoco o per il dio dei boschi. Ed è nei boschi, tra resine e balsami, che i mari adorano tutta la potenza della natura che esercita una forza magica sugli uomini.

 

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«il Corriere della Storia (& il Diario Boreale)» è un giornale di guerra che si occupa di etnoantropologia, di geografia e di linguistica. È un'antologia sul cinema che raccoglie tutte quelle pellicole ispirate a fatti realmente accaduti. È un foglio del passato che narra storie di luoghi, di uomini e di popoli. È un quaderno di storia che racconta i fatti del cielo, del mare e della terra, che hanno avuto come protagonisti gli uomini di ogni epoca !!!

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