L’Agnello Vegetale della Tartaria o Barometz.

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[immagini senza royalty by Pixabay]

il Barometz (illustrazione di Lee H. 1887, con licenza CC0)

Il Barometz o Agnello Vegetale della Tartaria era una creatura leggendaria ed ibrida del mondo animale e vegetale. Nei bestiari medievali veniva descritto come un animale bizzarro e fantastico. Da wiki: «un bestiario o bestiarium, è un testo che descrive animali o bestie. Nel Medioevo si trattava di una particolare categoria di libri che raccoglievano brevi descrizioni di animali (reali e immaginarî), accompagnate da spiegazioni moralizzanti e riferimenti tratti dalla Bibbia».

Bestiario inglese del tredicesimo secolo

Si trattava in effetti di uno stranissimo agnello lanoso attaccato con un cordone ombelicale alla pianta madre che lo aveva generato, e alla quale rimaneva legato fino a quando aveva la possibilità di cibarsi dei vegetali attorno allo stesso arbusto. Naturalmente era anche un essere privo di difese, preda di numerosi carnivori e di nemici naturali. Si pensava che popolasse le steppe dell’Asia Centrale la quale comprende tutti quei paesi che «idealmente» fanno parte del cosiddetto «Turchestan»: come ad esempio il Kazakistan, l’Uzbekistan, il Turkmenistan o il Kirghizistan. A questi vanno aggiunti anche la Mongolia, la Russia e la Persia. Sembra essere la versione orientale delle altrettanto bizzarre «anatre vegetali del mondo celtico».
Gli uomini del passato erano davvero molto fantasiosi!

rinoceronti, Uganda [foto by Pixabay]

Quando Marco Polo visitò l’isola di Giava descrisse i rinoceronti in questo modo:
«Egli hanno nassai selvatichi, e unicorni che non sono guari minori che leonfanti. E sono di pelo di bufali, e piedi come leonfanti. nel mezzo della fronte hanno un corno nero grosso: e dicovi cone hon fanno male con quel corno, ma co’ la lingua, ché l’hanno ispinosa tutta quanta di spine molto grandi. Lo capo hanno come di cinghiaro, la testa porta tuttavia inchinata verso la terra; ed istà molto volentieri tra li buoi: ella è molto laida bestia a vedere».
M. Polo, Il Milione, a cura di D. Ponchiroli, Einaudi, Torino, 2005, CXLIII, p.169.

 

 

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«il Corriere della Storia (& il Diario Boreale)» è un giornale di guerra che si occupa di etnoantropologia, di geografia e di linguistica. È un'antologia sul cinema che raccoglie tutte quelle pellicole ispirate a fatti realmente accaduti. È un foglio del passato che narra storie di luoghi, di uomini e di popoli. È un quaderno di storia che racconta i fatti del cielo, del mare e della terra, che hanno avuto come protagonisti gli uomini di ogni epoca !!!

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