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La Madonna di San Martino si trova nel Duomo di Montepulciano che è un paesino in provincia di Siena. Rappresenta una Maestà raffigurante la Madonna col Bambino nell’atto di abbracciare San Giovanni Battista.
È considerata un’immagine miracolosa. Venne traslata nel 1617 all’interno della Cattedrale di Montepulciano [che fu edificata nel corso di quasi un secolo, dal 1594 al 1680] e fu collocata nella sesta cappella come pittura parietale, in quanto era dipinta sul muro di una casa che immetteva nei terreni di San Martino (da qui il nome). Un antico racconto narra che nel 1580 avvenne un prodigio in seguito ad un atto sacrilego.
Si racconta che un tal Vincenzo del Mincio, durante una partita di «pallamaglio»* in un atto d’ira scagliò lo stesso maglio contro l’affresco procurando un livido sulla fronte della Vergine. Secondo la narrazione popolare per questo suo gesto Vincenzo fu colpito da un morbo apoplettico.
Sulla strada di Cervognano un’iscrizione in latino su di un bassorilievo descrive ancora quell’antico accaduto. La conseguenza del fatto non fu vista come il risultato della collera celeste, ma come uno strumento di ravvedimento attuato dalla Divina Misericordia in favore dell’offensore : «Cosicché lui, vedendo l’oscurità nel volto di Lei / rigettando le opere delle tenebre / ritornasse figlio della luce». (trad.)
[* La pallamaglio era un antico gioco che si svolgeva all’aperto. Occorreva colpire una palla di legno con una mazza a forma di martello chiamata maglio; lo scopo era quello di indirizzarla verso un buco lungo un tragitto ben determinato. È stato l’antenato di diversi sport attuali come il croquet, il golf o l’hockey].